martedì 20 dicembre 2016

REINTEGRAZIONE & LIBERTA' / AUGURI DI BUONE FESTE

Ricapitoliamo le tappe del lungo e difficile itinerario proposto da Patanjali.
Il suo scopo è, fin dal principio, ben preciso: liberare  l'uomo dalla sua condizione umana, conquistare la libertà assoluta, realizzare l'incondizionato. Il metodo comporta molteplici tecniche (fisiologiche, mentali, mistiche) che hanno tutte un aspetto comune: il loro carattere antiprofano, o piuttosto antiumano. Il profano vive in società,si sposa, fonda una famiglia; lo Yoga prescrive la solitudine e la castità assoluta. Il profano è posseduto dalla sua stessa vita; lo yogin rifiuta di "lasciarsi vivere"; al movimento continuo, egli oppone la sua posizione statica, l'immobilità dell'Asana; alla respirazione agitata, aritmica, multiforme, egli oppone il PRANAYAMA e si propone perfino di giungere alla totale ritenzione del respiro; al flusso caotico della vita psicomentale, egli reagisce con la "fissazione del pensiero su un solo punto", primo passo verso il definitivo ritrarsi dal mondo fenomenico che si otterrà con il pratyahara.
Tutte le tecniche yoga invitano al medesimo gesto: fare esattamente il contrario di quel che la natura umana spinge a fare.

Mircea Eliade
LO YOGA
immortalità e libertà.